Quanti tipi di siti web esistono?
Pubblicato da MB Services and Consulting | BARI in Web · 2 Gennaio 2023
Tags: sito, web, blog, portfolio, landingpage
Tags: sito, web, blog, portfolio, landingpage
Si fa in fretta a dire “sito web”. Ma pensiamoci un attimo… quanti tipi di siti web esistono? E, soprattutto, come si realizzano?
Beh, anche se fare categorie non è sempre facile - a volte i confini non sono netti e c’è il rischio di dimenticarsi di qualcosa - ci sono almeno 7 + 1 tipi di siti molto diffusi sul Web. Ciascuno ha, ovviamente, obiettivi e peculiarità che è necessario considerare in fase di realizzazione.
Quindi, individua il tipo di sito che fa al caso tuo e mettiti all’opera. Il tuo sito sarà online prima di quanto tu creda!
1. Sito web aziendale
Navigando, ne avrai visti tanti: sono le vetrine online con cui le aziende presentano se stesse, i prodotti/servizi che offrono, il team da cui sono composte. In altre parole, sono siti che hanno un obiettivo chiaro: fornire tutte le informazioni e i recapiti necessari per far conoscere un’azienda agli utenti e permettere loro di contattarle.

Per: imprese, agenzie e liberi professionisti
Obiettivo: presentare la propria azienda e offrire opportunità di contatto
Organizza bene i contenuti: prevedi una home page e le pagine necessarie per raccontare la mission dell'azienda, le sue peculiarità, la gamma dei servizi e dei prodotti offerti, oltre che per dare i recapiti necessari per farti contattare e raggiungere.
Ma un sito aziendale può essere anche qualcosa di più della semplice versione online di un biglietto da visita o di una brochure su carta; puoi, per esempio, completare il tuo progetto aggiungendo un blog e un’area news oppure puoi creare sezioni protette a cui accedere attraverso password.
Se hai un’attività che prevede la gestione di appuntamenti con la clientela, puoi implementare un sistema di prenotazione online più efficiente della tradizionale agenda su carta. Infine, se la tua azienda ha orizzonti internazionali, puoi facilmente gestire la creazione di un sito consultabile in lingue diverse.
2. Sito e-commerce
In questi ultimi anni, l’e-commerce è letteralmente esploso: molto probabilmente, tu stesso avrai fatto almeno un acquisto online, magari dopo aver fatto un po’ di ricerche e letto un discreto numero di recensioni. Se hai dei prodotti fisici o digitali da vendere, non puoi lasciarti sfuggire l’occasione di intercettare migliaia di potenziali clienti: anche tu devi realizzare il tuo sito di e-commerce.

Per: aziende ma anche artigiani o hobbysti
Obiettivo: vendita di prodotti fisici o digitali
To do: Innanzitutto occorre chiarire che non tutti gli e-commerce sono uguali: molto dipende proprio da cosa vendi. Se, per esempio, sei un artista o una piccola azienda agricola che produce miele, il tuo catalogo prodotti sarà piuttosto ridotto. In questo caso, puoi puntare sull’eccellenza e l’esclusività: usa il sito per raccontare la tua storia e far emergere ciò che ti distingue. Cerca di coinvolgere emotivamente gli utenti e poi affianca ai contenuti più narrativi il carrello vero e proprio per l’acquisto dei prodotti.
All’estremo opposto, se la tua è un’attività con un catalogo esteso di prodotti (per esempio, una libreria, un negozio di abbigliamento o un negozio di complementi d’arredo), mantieni un approccio decisamente più commerciale, tralascia la parte più narrativa e rendi centrale il carrello.
3. Sito portfolio
Il Web è un’enorme piazza virtuale in cui i liberi professionisti hanno l’opportunità di farsi conoscere, presentare i propri lavori e, soprattutto, trovare nuove collaborazioni e occasioni di impiego. Se sei un creativo, un artista o un freelance, dunque, non dovresti accontentarti di un semplice CV su carta ma sviluppare il tuo portfolio online e presentarti subito nel migliore dei modi.

Per: artisti e creativi ma anche freelance e persone in cerca di un primo impiego o di una nuova opportunità lavorativa

Obiettivo: farsi conoscere e presentare i propri lavori
To do: I siti portfolio hanno spesso una struttura molto semplice e una grafica ricercata quanto minimalista: l’obiettivo, infatti, è catturare l’attenzione di chi guarda e convincerlo della bontà dei lavori presentati.
Ricorda di integrare tutti i tuoi profili social e se vuoi raccontare qualcosa di più di te, non accontentarti di una sintetica bio, e apri un blog.
I social sono perfetti per trovare un pubblico ma da soli non bastano: il sito portfolio è il tuo quartier generale, la tua identità, la casa di cui sei il proprietario e non solo l’ospite.
Scegli con cura i lavori da inserire nel tuo portfolio: è preferibile avere un portfolio con pochi lavori ma di qualità piuttosto che un portfolio con tanti lavori mediocri che tolgono visibilità a quelli migliori.
4. Blog
I blog sono nati come diari online: all’inizio hanno vissuto un vero e proprio boom, poi sono stati un po’ messi da parte a causa del successo dei social. Non sono mai scomparsi del tutto e oggi sono ancora molto diffusi perché sono un ottimo strumento per veicolare contenuti e perché questi contenuti piacciono molto non solo alle persone ma anche ai motori di ricerca come Google.

Per: Blogger, giornalisti e influencer
Obiettivo: pubblicazione con cadenza regolare di contenuti editoriali di informazione o intrattenimento
To do: Se nel tuo campo senti di aver qualcosa da dire e ti piace scrivere, sei sicuramente sulla strada giusta per poter aprire un tuo blog. Il successo del tuo blog dipenderà, ovviamente, dalla qualità dei contenuti che saprai creare ma anche dalla frequenza di pubblicazione che riuscirai a mantenere. D’altro canto, avere un blog ti sarà sicuramente utile: servirà a creare la tua immagine di esperto della materia, a farti seguire da un numero sempre maggiore di persone e aiuterà anche le tue pagine a posizionarsi meglio sui motori di ricerca.
5. Sito no-profit
Tutto il mondo del no-profit ha vissuto, negli ultimi anni, un forte impulso: solo in Italia, per esempio, le società che operano senza fini di lucro sono cresciute del 28% rispetto al 2001. Anche per queste realtà, il Web rappresenta un’occasione da non perdere per farsi conoscere, sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo ai temi trattati, trovare nuove sostenitori e raccogliere fondi.

Per: organizzazioni non profit, onlus, ONG, associazioni, fondazioni e comitati
Obiettivo: far conoscere l’organizzazione, sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi
To do: Come e forse ancor di più di un sito aziendale, il sito web no-profit deve riuscire a presentare al meglio l’organizzazione. Grafica, testi, strutture delle pagine: tutto deve contribuire a catturare l’attenzione del lettore, suscitare in lui interesse e partecipazione e, possibilmente, muoverlo all’azione spingendolo a fare qualcosa di concreto per aiutare.
È importante raccontare la storia dell’associazione ripercorrendo le tappe fondamentali, illustrare i progetti seguiti condividendo i risultati più significativi fra quelli raggiunti, far conoscere le persone coinvolte, dai fondatori, ai volontari a chi beneficia del loro operato.
6. Sito educational
In questa categoria possiamo far rientrare sia i siti che rappresentano istituti scolastici di diverso genere (dagli asili nido alle Università) sia i siti che, a vario titolo, offrono corsi online. Accomunati dalla vocazione ad istruire e formare, questi siti hanno però finalità e caratteristiche un po’ diverse.

Per: Istituti scolastici di diverso genere e grado, società o privati che propongono corsi o materiali didattici, in presenza o online, gratuiti o a pagamento
Obiettivo: per gli istituti scolastici, presentare la propria struttura ed offerta formativa, dare informazioni di servizio; per i siti più commerciali, guadagnare vendendo i corsi o proponendo materiali didattici in forma gratuita ma con l’inserzione di pubblicità
To do: Il sito di un istituto scolastico ha due anime: deve presentare e informare. Da una parte deve “raccontare” la scuola, far vedere la struttura, illustrare i progetti in modo che famiglie e studenti possano farsi un’idea di quello che offre. Dall’altra il sito è uno strumento formidabile per sostenere il dialogo scuola/famiglia, soprattutto sul piano normativo e burocratico.
7. Sito personale
Alla fine, non tutti i siti web esistono per fare soldi in un modo o nell’altro. A volte un sito web non è altro che la libera espressione del loro autore, un canale perfetto per esprimere semplicemente i propri pensieri, raccontare la propria esperienza o dare sfogo al proprio estro creativo. Ovviamente la storia può avere un lieto fine: un sito personale, infatti, può crescere e diventare, poco per volta, qualcosa di più grande e magari redditizio.

Per: chiunque abbia voglia di raccontare e raccontarsi
Obiettivi: condividere pensieri, storie, esperienze
To do: Se scegli di creare un tuo sito personale lo fai soprattutto per te stesso: è perché senti il bisogno di esprimerti, magari di condividere le tue esperienze, le tue passioni, i tuoi hobby o i diari fotografici dei tuoi viaggi. Ovviamente speri che qualcuno legga e, magari, tragga ispirazione dalle tue parole, ma principalmente lo fai per poterti raccontare.
+1. Landing page
In questo caso, non si tratta propriamente di siti: una Landing Page è piuttosto una pagina web sulla quale si vuol far “atterrare” gli utenti in situazioni specifiche ed è progettata specificamente con l’obiettivo di aumentare contatti, conversioni e vendite. Insomma le Landing Page sono gli strumenti ideali per convertire i tuoi visitatori in lead.

Per: chiunque voglia sviluppare una strategia di inbound marketing
Obiettivi: convertire i visitatori facendo loro compiere un’azione specifica (iscrizione, download, acquisto, ecc.)
To do: In genere una Landing Page è una pagina web singola - che può essere legata al sito aziendale oppure essere indipendente - su cui si fanno atterrare gli utenti con un obiettivo ben preciso: convincerli a compiere un’azione desiderata.
Per esempio, potresti inviare una e-mail alla tua lista di contatti per invitarli a scoprire un tuo nuovo prodotto. Cliccando sul pulsante presente nella e-mail, gli utenti atterrano una Landing Page in cui presenti diffusamente il prodotto e ne proponi l’acquisto.
Devi essere convincente: organizza bene le informazioni e fai in modo che pulsanti e form di iscrizione siano chiari, stimolanti e ben visibili. Se serve, puoi creare una pagina anche molto lunga e giocare su leve diverse per persuadere chi legge. Ricorda, il tuo obiettivo è uno solo: creare una pagina che converte.
Pulsanti e form e-mail sono 2 elementi chiave di una Landing Page: posizionati nella parte alta della pagina sono immediatamente visibili e poi, se lo scroll è lungo, vanno ripetuti a intervalli più o meno regolari.
...e tu, che tipo di sito web sei?
Riassumendo, abbiamo visto che parlare di “sito web” è piuttosto generico: esistono tipi diversi di sito web e sapere quali sono e in cosa si differenziano ti può aiutare a comprendere di che cosa hai bisogno e come impostare al meglio il tuo progetto.